Reggio Emilia senza barriere, le azioni del 2016

Indicati come priorità dal tavolo di lavoro sulle Barriere architettoniche nell’ambito del progetto di mandato ‘Reggio Emilia città senza barriere’, sono terminati lo scorso 30 aprile i lavori di ripristino della pavimentazione di piazza Prampolini. Nel 2016, l’avvio di altri tre progetti dedicati alla disabilità.

I lavori in piazza Prampolini, concentrati sui nastri carrabili che presentavano criticità e realizzati per un importo di 64.000 euro, erano stati avviati a fine novembre 2015 e, grazie a una ‘regia’ che ha articolato con attenzione l’avanzamento delle opere, non hanno mai interrotto le numerose e frequenti attività pubbliche presenti sulla piazza, la principale della città.
Non più disconnessioni tra i masselli, cedimenti del massetto sotto al rivestimento di superficie, pecche, lacune improvvise della malta che congiunge le lastre. Non più barriere impreviste: ora la piazza è agevolmente percorribile.
E non più materiali differenti che emergevano qua e là, usati per interventi puntuali realizzati per tamponare emergenze: ora basta il solo colpo d’occhio per intuire il ritorno a una compiuta omogeneità estetica.
L’intervento, autorizzato dalla Sovrintendenza alle Belle arti e al Paesaggio, è consistito in prevalenza nel riconferimento dell’uniformità originale al manto pavimentato, impiegando i materiali preesistenti e, là dove non era possibile (malta cementizia e stucchi nelle ‘fughe’ tra i masselli di granito e basalto), utilizzando materiali nuovi ma della stessa tipologia preesistente.

Hanno detto

Queste diverse azioni sono state presentate in una conferenza stampa dal sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi e da Annalisa Rabitti presidente di Farmacie comunali riunite (Fcr) che coordina Reggio Emilia Città senza barriere, dall’architetto Francesca Rovani del servizio Ingegneria del Comune e da Leris Fantini del Centro regionale di informazione sul benessere ambientale (Criba) di Reggio Emilia e coordinatore del Tavolo Barriere architettoniche. Con loro, tre volontari – Loredana Scandellari, Angelo Buttini e Andrea Roncaglia – che partecipano ai Tavoli di lavoro.
“Poter accedere a una piazza significa poter partecipare alla vita di un luogo nato apposta per incontrarsi. Rendere accessibile a tutti questo luogo è dunque un passo importante nella direzione della partecipazione. Credo che la rimozione di ostacoli architettonici in piazza Prampolini – nell’ambito del percorso che abbiamo intrapreso con l’obiettivo di dialogare e superare le barriere, fisiche e culturali – abbia prima di tutto questo significato”, ha detto il sindaco Luca Vecchi.
“Piazza Prampolini – ha aggiunto il sindaco – non è un ‘discorso a sé’, ma si inserisce nel più ampio Piano strategico del Centro storico che pone un’attenzione forte alle piazze, alla loro qualità e alla loro accessibilità per tutti. E’ evidente quindi il filo rosso che unisce le diverse azioni dell’Amministrazione: in questo caso i progetti di Reggio Emilia Città senza barriere e quelli del Piano per il Centro storico”.
Il sindaco ha ricordato in proposito che sarà riconsegnata prossimamente piazza della Vittoria, riqualificata con una nuova pavimentazione e nuovi arredi, in coerenza con l’attigua piazza Martiri del 7 Luglio; seguiranno il riordino e la risistemazione di piazza San Prospero e, successivamente, di piazzale Roversi si vuole trasformare in una piazza a tutti gli effetti: “Questi diversi interventi – ha concluso Vecchi – sono accomunati da qualità urbana, funzionalità e fruibilità dei luoghi”.

La presidente Annalisa Rabitti ha spiegato che “rendere Reggio Emilia una città maggiormente accessibile sarà un percorso lungo e non semplice, ma lo spirito di collaborazione e di dialogo che si è instaurato, superando anche barriere che magari erano presenti tra organizzazioni e gruppi diversi, saprà dare risposte alla comunità, come avvenuto sinora. Altri interventi sono in fase di realizzazione, altri ancora sono in previsione: continuiamo a portare avanti una bella opera collettiva”.

Francesca Rovani, illustrando le tappe del cantiere di piazza Prampolini, ha sottolineato fra l’altro l’attenzione e la collaborazione della Sovrintendenza. Leris Fantini ha evidenziato che la coerenza degli interventi di riqualificazione dei luoghi pubblici di Reggio Emilia è tale da costruire “una sequenzialità di percorsi accessibili: dalla stazione ferroviaria centrale a via Emilia San Pietro (intervento finanziato con un bando ministeriale vinto di recente) e dall’autostazione Zucchi (percorsi per non vedenti realizzati) a viale Allegri e alle piazze della Vittoria e Martiri del 7 Luglio, fino appunto a piazza Prampolini: questi luoghi sono o saranno prossimamente fra loro connessi nel segno dell’accessibilità”.

In Piazza un lavoro certosino

Il cantiere ha riguardato i nastri stradali in pietra. Sono state asportate le parti di materiali impropri tra le ‘fughe’ dei conci, con l’uso di un’idropulitrice. Sui cedimenti è stato realizzato un intervento di livellamento.
Si è riconferita l’uniformità originale del manto pavimentato, stuccando le fughe tra i masselli di granito con il medesimo materiale – malta cementizia – che era stato utilizzato nell’ultimo intervento sistematico sulla piazza, risalente al 1955, come verificato attraverso rilievi sul selciato e dai documenti d’archivio, che hanno confermato anche il fondamento delle scelte cromatiche del materiale di stucco.
La malta ha tonalità grigia per il nastro carrabile prospiciente il palazzo del Monte e la Cattedrale. Una tonalità scelta in armonia con quella dei masselli posati in questi tratti, che provengono con ogni probabilità dal recupero e dalla lavorazione degli antichi basalti e graniti provenienti dalle trottatoie, percorsi ‘rinforzati’ che caratterizzavano molte strade del centro cittadino, dismesse man mano che, nei primi anni del Novecento, si procedeva all’asfaltatura di tali strade.
Invece una tonalità grigio-dorata è stata scelta per la malta utilizzata per i nastri carrabili sugli altri lati della piazza (Municipio e Notarie), realizzati nei primi decenni del Novecento, in grado di armonizzarsi cromaticamente con le tonalità predominanti dei masselli di questi settori.
Nelle zone dove si erano verificati cedimenti del massetto, l’intervento è avvenuto nel pieno rispetto delle indicazioni della Relazione per la tutela del bene: la numerazione dei conci, lo smontaggio dei masselli dove necessario, il rinforzo del massetto ed il riposizionamento senza alcuna alterazione del disegno originario.

Altri progetti in partenza

Nel corso del 2016, Reggio Emilia Città senza barriere prevede la progettazione o realizzazione di una trentina di azioni.
Tre quelle il cui avviamento è previsto dal prossimo giugno a fine anno: la Formazione per autisti del trasporto pubblico; la Skarrozzata; il Terapista occupazionale; l’esperienza di inclusione socio-lavorativa Commessi in Fcr.

  • Il progetto di Formazione per autisti è realizzato in collaborazione con Criba e Uici ed è rivolto in via sperimentale a personale di Til. Partendo dalla considerazione che le persone con disabilità possono incontrare nel servizio di trasporto pubblico problematiche generate da disattenzione, il Tavolo di lavoro sulla mobilità di Reggio Emilia Città senza barriere ha costruito un progetto pilota di formazione, per intervenire sul contesto relazionale. La prospettiva è di estendere il progetto agli autisti di Seta entro il 2016.
  • Il 18 giugno, in centro storico, con partenza e arrivo in piazza Prampolini, Reggio Emilia ospita la Skarrozzata, un movimento culturale nato a Bologna nel 2011, che organizza una passeggiata nei centri storici delle città con sedie a rotelle messe a disposizione di chi vuole provare cosa significa muoversi con la sedia a rotelle. E’ un progetto di educazione alla diversità e sensibilizzazione attraverso l’integrazione sociale, affinché si prenda consapevolezza delle innumerevoli barriere mentali e architettoniche presenti sul percorso per chi è costretto a una mobilità limitata. Per altre informazioni: www.skarrozzata.com.
  • Fra i progetti che maggiormente si collocano e interagiscono con i percorsi riabilitativi di persone in condizione di disabilità grave, vi è la sperimentazione della figura del Terapista occupazionale nei Centri diurni per disabili. L’esperienza, oltre a valorizzare una figura professionale innovativa nella quale ha creduto l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia (http://www.terapiaoccupazionale.unimore.it/site/home.html), vuole contribuire all’acquisizione di autonomie e consapevolezza nella gestione dei gesti quotidiani. A oggi la sperimentazione – che vede il partenariato di Fcr, della stessa Unimore e di Comune di Reggio Emilia, Ausl, cooperativi sociali l’Ovile, Anemos e Coress – si concentra su tre strutture e riguarda circa 100 persone disabili.

Reggio Emilia città senza Barriere

‘Reggio Emilia città senza barriere’ è un progetto dall’Amministrazione comunale di Reggio Emilia, gestito da Farmacie comunali riunite in qualità di ente di coordinamento e organizzazione. Al progetto partecipano in modo totalmente volontario circa 200 persone attive all’interno di istituzioni e organizzazioni del terzo settore, impegnate su nove Tavoli di lavoro tematici su: Mobilità, Barriere architettoniche, Le sfide e Disabilità come risorsa, Formazione, Accoglienza, Educazione e percorsi di vita, Anima e Lavoro.