Kandinsky Cage, una mostra per tutti

“Nulla è impossibile, quando lo si desideri intensamente” è uno dei motti che contraddistinguono l’ attività di Reggio Emilia Città Senza Barriere.

Tutti possiamo ambire, con gli adeguati supporti, a comprendere ciò che spesso ci appare inafferrabile, inadeguato alle nostre capacità, irraggiungibile…

Nelle insondabili vie della mente e dell’ animo umano si possono aprire dei varchi che permettono di comprendere situazioni ed emozioni, ciascuno in modo personale ed unico.

Un’ opera d’arte, un brano musicale, un testo poetico non parlano mai in modo univoco a chiunque; l’ età, lo stato d’ animo del momento, il livello di conoscenza di un determinato linguaggio…, tutto incide sul rapporto tra noi e quell’ opera, modificandone l’ approccio, il giudizio, la percezione.

Tali consapevolezze sono state alla base di un progetto, che ha interessato adulti disabili, al fine di aiutarli  ad “entrare” più consapevolmente in quel mondo di relazioni tra arte pittorica e musica espresso dalla mostra su Kandinsky, in corso a Palazzo Magnani a Reggio Emilia.

“Due colori appaiati cantano” sosteneva Picasso, quasi a definire pittura e musica della stessa sostanza.

Ed in effetti, si dice che i colori ” vibrano”, come vibrano le nostre corde vocali nel canto o le corde d’ uno strumento musicale, sollecitando altre vibrazioni, quelle dell’ animo di chi guarda o ascolta.

Tutti abbiamo diritto alle emozioni, soprattutto a quelle positive, legate al mondo dell’ arte, della musica, della poesia, del teatro, delle amicizie, che ci fanno “vibrare” nell’ animo, che lasciano ricordi indelebili, che aprono varchi…

Ecco dunque l’ idea di un laboratorio, per introdurre alla mostra adulti disabili  divisi in gruppi, per far loro svolgere esperienze sul colore e sul colore in relazione alla musica.

Le loro produzioni, collocate su pannelli, sono divenute oggetto di una mostra, preparatoria alla visita alla mostra vera e propria.

Pittura e musica: un binomio eterno, teorizzato da Kandinsky ed ora accessibile a chiunque, grazie ad un lavoro propedeutico, alle didascalie in CAA ed alle sagome delle opere riprodotte in scala ridotta.

Tutto ciò, per permettere  loro di partecipare alla suggestiva mostra non passivamente, ma come soggetti  motivati, attivi e consapevoli, anche se diversamente formati.

Le storie di questo progetto

Storie

IO SONO FUORI

Palazzo Magnani, sede in questo periodo della mostra “L’arte in gioco” dedicata a Jean Dubuffet, ha visto l’ inaugurazione, al proprio interno, della Project Room, uno spazio voluto da Reggio

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Le azioni in questo progetto