Danza e Fragilità

Nel 2019 inizia un’importante collaborazione tra la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto e il progetto Reggio Città Senza Barriere per sostenere e raccontare un nuovo e prezioso ambito di attività: la ricerca performativa, la riflessione e la produzione intorno a diverse forme di virtuosismo, che integrino la disabilità.

Una collaborazione che prevede una programmazione di spettacoli con interpreti abili e disabili, al fine di allargare la riflessione attraverso appuntamenti pubblici.

Il primo progetto del 2019 si colloca nell’ambito della collaborazione fra Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto e Fondazione Palazzo Magnani / Fotografia Europea.

 

Appuntamenti realizzati:

Nuovi sguardi e Nuovi virtuosismi, 10 aprile 2019

  • Prova aperta per i ragazzi de La Polveriera. Il coreografo Diego Tortelli presenta ai ragazzi de La Polveriera alcuni estratti del duetto creato per il danzatore di Aterballetto Clément Haenen e lo schermidore paralimpico Emanuele Lambertini. A seguire, scambio di idee e suggestioni tra i performer e i ragazzi.
  • Corpi virtuosi – Incontro pubblico (ore 18.00 – Auditorium Credem). Insieme ad Antonio Audino, critico teatrale, e Thomas Emmenegger, psichiatra e Presidente del progetto Olinda, si parlerà di come la creazione artistica si è mossa in questi ultimi anni sul tema della disabilità.

 

INTER-VIEW: Emanuele e Clément,  13 e 14 aprile 2019

Coreografo Diego Tortelli. Interpreti Clément Haenen e Emanuele Lambertini

Un danzatore di Aterballetto Clément Haenen. Uno schermidore paraolimpico, il giovane Emanuele Lambertini. Dal loro incontro scaturisce un primo studio di Diego Tortelli, dedicato all’esplorazione di rituali scenici e virtuosismi fuori dai canoni tradizionali. La piccola performance dialoga con Crack, esposizione fotografica di Jacopo Benassi nell’ambito di Fotografia Europea 2019.

<<Prendendo spunto dai concetti portanti di LEGAMI / intimità, relazioni e nuovi mondi, ho pensato a una micro performance/ installazione partendo dalla semplice idea di “intervista”, parola che spezzata in due può significare “visione-interna/ inter-view”. Se nel giornalismo l’intervista è la riproduzione scritta di un dialogo, in cui un giornalista pone delle domande al fine di ottenere delle informazioni dall’intervistato, in questa performance gli intervistati, ossia i due performer, risponderanno al grande quesito dell’“incontro” e di cosa consiste il creare un “legame” tramite il loro corpo, le loro capacità, i punti in comune e i punti di scontro tra due corpi e professioni diverse.

Una vera e propria occasione per ridare verità e forza al performer che si presenta al pubblico non più come un interprete nelle mani del regista, ma con la propria verità, la sua storia raccontata dal corpo a servizio di una performance, un luogo, un incontro, un legame; per creare un momento intimo con l’altro e con lo spettatore>>.

(Diego Tortelli – coreografo)