Incontri! Arte e persone 2022, un erbario rayografico tra arte e imperfezione

Incontri! Arte e persone è un progetto di Reggio Emilia Città Senza Barriere – Comune di Reggio Emilia che nasce dall’invito ad artisti, designer, fotografi e creativi a realizzare opere originali in dialogo con persone con fragilità.

Quest’anno l’invito è stato rivolto alla fotografa Alessandra Calò la cui ricerca è caratterizzata dalla reinterpretazione di materiali d’archivio attraverso antiche tecniche di stampa off camera. Il laboratorio si è svolto a partire da gennaio ai Musei Civici, luogo di ispirazione e crescita grazie all’immenso patrimonio in esso custodito.

Esplorando gli archivi, la scoperta dello sconosciuto erbario di Antonio Cremona Casoli per l’artista è stata di grande ispirazione. L’erbario di Cremona Casoli ha la purezza di una curiosità che non conosce ancora il rigore della scienza e con lo stesso spirito Calò ha guidato un gruppo di persone del progetto STRADE nella costruzione di un erbario rayografico.

Il progetto, pur collocandosi nell’ambito concettuale tipico della fotografa, propone delle attività manuali che strizzano l’occhio ai primordi fotografici, dando nuovamente valore all’abilità personale.

La tecnica, una delle prime con cui venivano stampate le fotografie, consiste nel posizionare gli oggetti da immortalare su carta emulsionata in camera oscura. Viene poi esposto il tutto alla luce del sole, ottenendo una stampa dell’immagine.

La magia si chiama emulsione fotosensibile, una formula chimica che Alessandra Calò ha preparato con il gruppo di persone con fragilità coinvolte nel progetto, spennellandola poi sui fogli di carta. Su questi vengono poi posizionate foglie, steli e fiori sigillati sotto vetro, affinché sulla carta rimanga il negativo, ed esposti alla luce solare. Nasce così un erbario rayografico unico ed irripetibile, fatto con le erbe spontanee presenti nei dintorni della sede operativa del gruppo: i Musei Civici di Reggio Emilia. Il bello di questa tecnica è proprio la sua unicità: tentativi, prove ed errori sono parte integrante del processo creativo e contribuiscono al risultato finale.

«Insieme abbiamo realizzato un erbario rayografico per riflettere su “nuovi” modi di fare fotografia. Le erbe esposte sono diventate matrice dell’immagine stessa e da qui abbiamo allargato il significato della parola bellezza, raggiungendo e
aggiungendo parole come: imperfezione, fragilità, marginalità. Queste “erbacce”
nascondono risorse…» spiega la stessa Alessandra Calò.