Un approccio metodologico nuovo per ragionare su Identità Inquieta

Da anni Farmacie Comunali Riunite e Fondazione Palazzo Magnani collaborano insieme per mischiare arte, fragilità e progetti percorsi educativi attraverso il progetto L’arte mi appartiene.

Quest’anno, in occasione del tema lanciato per riflettere sulle sfaccettature di Identità Inquieta, sono stati coinvolti operatori e operatrici di numerosi servizi della città che lavorano con a favore di persone adulte con disabilità; persone con disturbi mentali; giovani e adolescenti dei servizi residenziali o in condizioni di fragilità; adolescenti sinti; persone anziane; e oltre al Centro per le Famiglie.

È stato un processo unico di contaminazione, mirato a trovare praticare un nuovo approccio di welfare culturale condiviso, in grado di mettere a valore arte e fragilità e come risorse per indagare sulle identità individuali e collettive.

L’approccio utilizzato, che trae origine dai Metodi d’Azione, si articola in 5 fasi: 

  1. Riscaldamento
    Ha una duplice finalità: aprire all’uso di nuovi strumenti dell’arte come strumento espressivo quotidiano, alla portata di ciascuno e introdurre il a un tema introspettivo;
  2. Consegna
    È un’immersione guidata dentro sé stessi per esplorare il tema a livello personale e intimo;
  3. Azione
    È il momento in cui si dà forma all’intuizione, trasformandola in qualcosa di tangibile attraverso l’azione performativa e lo strumento artistico. L’azione fa emergere parti di sé che restano nascoste;
  4. Osservazione
    È la presa di coscienza del cambiamento, di quanto si è sperimentato e del nuovo aspetto di sé da portarsi a casa di cui si prende coscienza;
  5. Chiusura
    È l’atto che sancisce il ritorno alla realtà quotidiana attraverso una valutazione individuale del lavoro svolto insieme. Consente di rendere consapevole il percorso e la scoperta.